Care famiglie Daisy e cari lettori curiosi,
prima di cominciare, permettetemi di presentarmi! Mi chiamo Amie Robin Weiss (gli studenti possono chiamarmi “Ms. Amie”), e sarò l’insegnante di musica in lingua inglese della Daisy Primaria Internazionale. A tal proposito: non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura con Daisy e di aiutare i nostri giovani studenti a coltivare l’amore per la musica e la fiducia nell’uso dell’inglese!
Per raccontarvi un po’ di me, posso iniziare col dirvi che sono una musicista di origine statunitense con decenni di attività concertistica in tutto il mondo, oltre che una docente di violino, che ha insegnato a studenti di tutte le età, livelli e background in diversi continenti, e un’insegnante di lingua inglese (formata all’Università di Cambridge). Alla professione musicale affianco, poi, quella di traduttrice letteraria dall’italiano, francese, spagnolo, catalano e tedesco verso l’inglese. Vivo in Italia dal 2013 e nel Chierese dal 2021.
Il mio background come violinista comprende numerosi diplomi di Conservatorio sia negli Stati Uniti, sia in Europa. Ho, poi, suonato e registrato con prestigiose orchestre da camera, ensemble, sinfonie e gruppi di musica classica in tutto il mondo. Tuttavia, ho sempre perseguito un interesse per diverse tradizioni musicali e differenti generi allo stesso tempo: durante i miei anni di laurea (“triennio”) al Conservatorio, per esempio, ho anche studiato intensamente musica classica dell’India settentrionale.
In seguito al diploma, mi sono esibita con il Yo-Yo Ma’s Silk Road Ensemble e molti musicisti folk/tradizionali provenienti da Asia, Africa, Medio Oriente e America Latina. Durante gli anni come artista a New York City, ho lavorato con numerosi artisti pop, indie, jazz, R&B e folk, oltre a compagnie di danza come quelle di Mark Morris, Bill T. Jones/Arnie Zane, American Ballet Theatre e Broadway. Questo forse spiega il mio costante amore per la grande arte di qualsiasi genere e il fascino che provo per le diverse tradizioni musicali in tutto il mondo.
Per tale ragione, sono entusiasta di offrire agli studenti un ambiente di apprendimento interamente basato sulla pratica (per quanto concerne sia la musica, sia la lingua) che sia rivolto allo studente e gli faccia scoprire, usare, considerare, esplorare e produrre ogni elemento in autonomia. In questo modo, la conoscenza è integrata e ritmata secondo l’esperienza personale di ogni alunno.
La formazione pedagogica e le metodologie da cui attingo integrano, infatti, diversi approcci simili nonostante siano radicati in campi distinti, tra cui il concetto Kodály e il linguaggio CELTA. Entrambi mirano a implementare e “aggiornare” continuamente le best practices attuali, supportando i background individuali degli studenti e consentendo loro di crescere al proprio ritmo, promuovendo ed espandendo l’Universal Design for Learning, che mira a supportare una gamma quanto più ampia possibile di stili di apprendimento.
Come ha sottolineato Kodály, nello specifico, anche io ritengo sia necessario offrire un’esperienza artistica di alta qualità e gioiosa ai bambini di ogni età. Dobbiamo, perciò, coltivare prima di tutto il loro orecchio interiore attraverso il canto di ottime canzoni, costruendo, così, un repertorio di musica popolare e “capolavori” (un concetto di per sé flessibile, che può guardare oltre le categorie di genere e identità).
Pertanto, nei primi anni di apprendimento musicale, gli studenti saranno impegnati principalmente nel canto cantano, nella pratica del ritmo e nella produzione di battute con il proprio corpo (body percussion), scoprendo, in tal modo, forme musicali attraverso il movimento e usando le proprie mani per iniziare l’identificazione e la lettura delle note (attraverso il solfeggio segni e pentagrammi). Per questa ragione, nel corso delle nostre lezioni, esploreremo anche famiglie di strumenti e alcune tipologie di accompagnamento al canto mediante semplici strumenti a percussione.
La musica fornisce un’eccellente porta d’accesso all’acquisizione del linguaggio attraverso la semplicità e la chiarezza della comunicazione (non sono necessarie numerose parole pronunciate in una lezione: ci sono, infatti, molti altri segnali per migliorare la comprensione), la ripetizione per mezzo del canto e la pratica, il ritmo della lingua che aiuta la memoria e similari. Sulla base di queste suggestioni, le mie lezioni cercheranno, dunque, di coinvolgere anche la lingua madre di tutti gli studenti della classe, facendo ricorso a canzoni popolari e giochi cantati, in modo tale che i bambini possano talvolta guidare i loro compagni di classe e insegnare loro materiale familiare.
Sarò felice di continuare questa conversazione e di rispondere a qualsiasi domanda tu possa avere lungo la strada!
di Amie Robin Weiss