Su il venerdì di Repubblica del 19 settembre 2025, il professore Raffaele Mantegazza, docente di scienze pedagogiche al Dipartimento di medicina e chirurgia dell’Università di Milano Bicocca dove insegna i futuri medici e psicoterapeuti ha scoperto che i suoi studenti rendono di più se l’esame non è individuale ma collettivo.
“Non è un ritorno al freak para rivoluzionario degli anni 70, né tantomeno un estro anti competitivo, ma un metodo per dare gambe alla creatività dei ragazzi, allo spirito di collaborazione e al mutuo soccorso, nonché un valido antidoto all’ansia da prestazione che mette in crisi studenti e studentesse“.
Il professor Mantegazza sottolinea l’importanza del teatro come strumento per stimolare le idee. La creatività è centrale nel suo approccio didattico, ma con il tempo ha constatato che non è sufficiente.
Questo non è dovuto alla mancanza di impegno da parte degli studenti, ma piuttosto all’effetto disincentivante dell’intelligenza artificiale, che talvolta riduce la loro voglia di impegnarsi e influisce negativamente sulle prestazioni.
Nel suo nuovo metodo, anzi nella sua nuova modalità d’esame, il professore richiede agli studenti di presentare un lavoro in coppia o in gruppo, scegliendo un tema trasversale ai testi indicati dal corso. Concede loro mezz’ora di tempo, durante la quale possono esprimersi liberamente e in modo creativo su quanto hanno studiato, utilizzando ad esempio il teatro, il video e tecniche come il collage.
Questo approccio non individuale consente agli studenti di sentirsi più a loro agio e di esprimersi in modo più performante. Ha notato che porta a due risultati positivi: gli studenti si dedicano con maggiore serietà allo studio, poiché la semplice sintesi trovata online non è efficace, e l’esame diventa un vero e proprio momento di collaborazione, essenziale per prepararli al futuro lavorativo.
Quando l’intervistatrice chiede se ci saranno più esami individuali e come saranno assegnati i voti, il professor Mantegazza riconosce che in alcuni contesti è opportuno mantenere l’esame individuale, ma evidenzia che la sua esperienza ha dimostrato l’efficacia della formula di gruppo.
In merito alla valutazione, ritiene che attualmente pesi eccessivamente nel percorso formativo degli studenti. Oggi ci si sente guidati da una competizione che rischia di minare i principi educativi della scuola. Negli ultimi anni ha osservato un preoccupante aumento di stati d’ansia: molti ragazzi si presentano davanti al docente visibilmente tesi.
Il suo obiettivo è dunque quello di creare un ambiente più rilassato, trasformando l’esame nel momento più gratificante dell’intero corso. Durante l’anno, il professore è al centro dell’attenzione, ma durante gli esami di gruppo si ritira, lasciando spazio agli studenti, che raccontano il loro lavoro.
Questa situazione riserva sempre sorprese, al contrario delle domande standard, che prevedono risposte più prevedibili.
Inoltre, con questo nuovo metodo emergono abilità personali inaspettate: talenti artistici, musicali, teatrali e introspezioni.
Le riflessioni del professor Mantegazza risuonano fortemente con l’approccio adottato ormai da anni nelle nostre scuole, i licei Pascal, la Scuola Media Holden e la Scuola Elementare Daisy.
La sua proposta di esami di gruppo, che facilitano un ambiente più accogliente e stimolano la creatività degli studenti, trova un perfetto parallelismo nel nostro impegno per il lavoro collaborativo e l’apprendimento attivo.
Le lezioni al di fuori dell’aula, le attività in libreria e la valorizzazione della creatività sono elementi centrali nelle nostre pratiche didattiche. Proprio come il professor Mantegazza ha sottolineato l’importanza di ridurre l’ansia e la competizione, anche noi abbiamo registrato le fragilità e le paure nei nostri studenti, e stiamo lavorando per cancellarle e sostituirle con creatività e fiducia in loro stessi.
Il nostro percorso educativo si allinea così con la visione del professor Mantegazza, dimostrando che un apprendimento che incoraggia la collaborazione e l’espressione creativa è essenziale per preparare gli studenti a un futuro di successo e realizzazione personale. Con questo spirito, continuiamo a promuovere un ambiente educativo sereno e stimolante, dove ogni ragazzo possa esplorare e valorizzare il proprio potenziale.
