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L’EDUCAZIONE SENTIMENTALE SI IMPARA ADOTTANDO UN ANIMALE

Educazione sentimentale a scuola

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara qualche mese fa ha presentato in Senato un progetto scolastico di educazione basata sul rispetto nelle relazioni sentimentali e affettive. I quotidiani hanno veicolato la notizia con titoli come educazione sentimentale sui banchiimpariamo l’educazione sentimentalel’affettività passa dalla scuola.

Anche lo psichiatra Paolo Crepet non molto tempo fa aveva parlato di educazione sentimentale.
«Da 30 anni dico che dovrebbe essere introdotta l’educazione sentimentale come materia a scuola. (…) Il problema è capire quale figura dovrebbe insegnarla. Non certo il prete e non certo l’allenatore di basket, ma un cucciolo di cane. Ogni scuola ne dovrebbe adottare uno, dal momento che l’educazione sentimentale si impara accudendo una piccola bestiola».

La proposta di Crepet non va vista come una provocazione, bensì come progetto strutturato da introdurre in tutte le scuole dai tre ai diciannove anni. Prendersi cura di un qualsiasi animale, nel rispetto di quest’ultimo, che possa condividere gli spazi della scuola, le lezioni, gli intervalli, i momenti di stress, i momenti di gioia significa aprire il quaderno delle emozioni e condividere empaticamente prima con l’animale e poi con i compagni e gli insegnanti istinti primordiali come la protezione del più debole, l’amore e la condivisione di un progetto comune, il rispetto della vita in tutte le sue forme, la negazione della violenza e della cattiveria.

Così a settembre nel giardino della Daisy arriveranno due meravigliose tartarughe terrestri donate ai nostri bambini da una signora che non poteva più prendersene cura.

Durante l’anno con Marcela, la maestra di spagnolo, i bambini hanno seguito le avventure di due tartarughe immaginarie, che fanno parte del folklore argentino. Manuelita nasce a Pehuajo, sogna di andare a Parigi (all’epoca della divulgazione del canto popolare la Francia era nell’immaginario collettivo un rifugio per chi non era allineato con il governo). Si innamora di Bartolito, parte per Parigi per farsi bella. Al ritorno su una grande nave attraversa l’oceano e perde la bellezza faticosamente conquistata. Manuelita si dispera poiché pensa che il suo fidanzato non la desideri più, ma Bartolito l’aspetta sul molo di attracco delle navi… e vissero felici e contenti!

Forse per un caso o forse perché i sogni dei bambini talvolta si realizzano che quest’estate sono arrivate due meravigliose tartarughe terrestri.
L’adozione di Manuelina e Bartolito permetterà ai bambini di imparare a prendersi cura degli animali e di sviluppare un senso di responsabilità nei loro confronti. Essi potranno osservare da vicino il comportamento delle tartarughe, imparando ad alimentarle, pulire il loro habitat e il giardino che le ospiterà. Questa esperienza educativa aiuterà i bambini a sviluppare empatia e rispetto per gli animali, insegnando loro l’importanza di prenderci cura degli esseri viventi che condividono il nostro pianeta.
Manuelita e Bartolito diventeranno dei compagni affettuosi e dei preziosi alleati nella formazione dei bambini, insegneranno loro importanti lezioni di cura, rispetto e connessione con la natura.

Concludo questo articolo con una citazione di Pirandello: «Se si guarda negli occhi un animale, tutti i sistemi filosofici del mondo crollano» e saluto Beacon il Golden Retriever che ha aiutato le ginnaste americane a trionfare alle Olimpiadi di Parigi.

Articolo di Nicoletta Coppo